Quella deI Beagle è una razza antica, allevata già nel secolo XIII nel suo Paese d’origine, l’Inghilterra. Si tratta di un segugio di piccola taglia, ben costruito, la cui funzione essenziale è quella di cacciare, seguendo la passata, primariamente la lepre, anche se poi è stato adattato a tutta la selvaggina da pelo. E’ un cane dal temperamento equilibrato e mai discontinuo.
Mi sono avvicinato a questa razza nei primi anni ’90, in quanto mi regalarono un cucciolo proveniente da uno strano incrocio Beagle x Vandeano: questo cane si rivelò presto il classico fenomeno già all’età di 8 mesi. All’età di appena 2 anni questo cane morì, ma le sue gesta rimasero famose! Quello che mi colpì di questo soggetto fu la straordinaria somiglianza ad un Beagle, tranne che per il pelo e la statura, seppur non eccessiva. Infatti il suo modo di lavorare era proprio quello di un Beagle!
Di lì a poco iniziai a contattare qualche allevatore o pseudo tale, che – come al solito – parlava di struttura, standard, colore, tutti fattori importantissimi ma non si affrontavano mai discorsi su linee di sangue da caccia! Finalmente ebbi modo di rintracciare un allevatore di Brescia, che agli inizi degli anni ’80, quando la caccia al cinghiale dalle mie parti era agli albori, vendette un paio di Beagles ad una squadra vicina. La discendenza di quella linea scorreva nelle vene di quell’incrocio di cui vi ho parlato sopra. Insieme ad un carissimo amico acquistammo 2 Beagles adulti ed un cucciolone, da quel momento iniziò la mia storia con questa simpatica razza. Nel periodo di prova dei soggetti adulti, rimanemmo increduli nell’assistere ad alcuni episodi, come quando questi cani seguirono la traccia di un solengo, che trovarono dopo circa un paio di Km. Ricordo che furono proprio i cani a segnalarci su uno stradone di un castagneto il passaggio dell’animale, premetto che era il mese di agosto e, data la siccità, l’animale non marcò al suo pasaggio. Misero subito in luce la loro specialità, di cui fino a quel momento avevo solo sentito parlare, “LA PASSATA”! Questo a significare che, indipendentemente dalla razza di segugi sulla quale far ricadere le proprie scelte, il cacciatore-cinofilo (più cinofilo che cacciatore!) dovrà avere come unico obiettivo la creazione di soggetti completi, capaci di effettuare lunghi accostamenti, abbaiare a fermo ed inseguire.
La mia esperienza di segugista nasce dalla caccia alla lepre, pertanto ho cercato di cacciare il cinghiale come la lepre, slegando i miei Beagles sulla pastura notturna degli animali; questa razza ha risposto bene al compito. Mentre il Beagle effettua istintivamente la traccia, risulta meno istintivo sull’abbaio a fermo, che acquisisce col tempo e, una volta acquisito, non risulta mai aggressivo, permettendo sempre al cacciatore di accostarsi. Nella seguita il Beagle si esalta fino allo stremo, è capace di inseguire un cinghiale per ore ed ore sino allo sfinimento.
La scelta di questa razza dipende da molti fattori: primo fra tutti il Beagle deve piacere al cacciatore, in secondo luogo il territorio, ove si effettua la caccia, deve permettere al Beagle di poter esprimere a pieno le sue qualità, che lo contraddistinguono dagli altri segugi. Oggi troppo spesso sento dire “il mio cane fa la passata…” da cacciatori che, dopo qualche metro di traccia, trovano i cinghiali! Io li definisco pseudo-segugisti, gente che ha conosciuto l’esistenza del cane da seguita soltanto perchè va di moda la caccia al cinghiale, senza avere alcuna nozione di base, nozione che si acquisisce solo cimentandosi con la lepre. Nel 1994 provai a costruire una muta di Beagles per la lepre, rimasi esterefatto nel vedere 5 cuccioloni di circa otto mesi lavorare in muta con un collegamento perfetto l’uno all’altro. Solo allora ebbi finalmente la consapevolezza della loro grande maestria nel portare il filo dell’usta notturna del selvatico. Tutt’oggi conservo scrupolosamente la linea di sangue originaria e di tanto in tanto viene fuori qualcosa di buono (buon sangue non mente!).
Concludo questo mio intervento, affermando che i Beagles sono segugi predisposti da madre natura ad effettuare un lavoro, che parte dalla traccia, passa per l’accostamento, arriva al covo e termina nella canizza; renderli corti o storpiare una sola di queste fasi è e sarà un sacrilegio, ma non soltanto per i Beagles!!!
By Passatore